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MotoGP: gioia italiana a Misano, ma quante incognite nel Mondiale

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Misano 2020 è la gara di MotoGP delle prime volte: primo podio per Bagnaia, prima vittoria per Morbidelli.
Pecco arriva secondo, scende dalla moto e inforca la stampella. Lo richiede la tibia operata un mese fa.
Franco vince e dedica la vittoria a suo padre Livio. Vendette la casa di Roma dopo averne intravisto il talento, per trasferirsi con tutta la famiglia a ridosso della Romagna, la culla del motociclismo. Voleva che il figlio si allenasse con i migliori. Voleva che coltivasse il talento come un bocciolo di rosa, nel prato più colorato.
E ora che la fioritura è completata, lui, Livio, non c’è più. Non ha fatto in tempo a vederla.

L’abbraccio tra Bagnaia e Morbidelli. Fonte: Quotidiano.net

Dovizioso: “Sono in testa, ma così non va”

Il GP di San Marino e della Riviera di Rimini, però, ha dato anche una conferma: senza Marquez, non esiste un vero leader.
Dovizioso arriva settimo, e balza in testa alla classifica mondiale. Sfrutta la caduta di Quartararo (in crisi nera, appena 20 punti nelle ultime 4 gare), ma non può essere soddisfatto. La sua analisi è chiara: “Campionato strano, siamo primi, ma dobbiamo lavorare su certe cose per me inspiegabili, sennò non abbiamo carte per giocarcela. Il punto è che non guido come dovrei, ma Bagnaia ha fatto una gara strepitosa e gli faccio i complimenti: serve di più, io dovrei guidare diversamente, ma non mi viene istintivo e quello che faccio non è sufficiente”.
Urge una svolta. È difficile pensare (e antisportivo sperare) che ad ogni gara scivoli il diretto concorrente. Sarebbe una vittoria alla Steven Bradbury.

Valentino Rossi sogna il Mondiale

L’obiettivo di salire sul podio di Misano, a pochi chilometri dalla sua Tavullia, è fallito all’ultimo giro. Il sogno di vincere il decimo mondiale, invece, è più vivo che mai.
Rossi arriva quarto e riduce le distanze dalla vetta iridata. 18 punti, per uno come lui, non sono tanti. Vale però lo stesso discorso fatto per il Dovi: non ci si può accontentare, occorre velocità e costanza, su tutti i tracciati. Rossi ha dalla sua l’esperienza di chi ne ha viste tante (per alcuni troppe). E la voglia di un ragazzino alle prime armi. Se fiuta la vittoria va oltre le possibilità umane. Quando sente il sangue, azzanna.
”Tutto può succedere”, dice il Dottore. E mezza Italia spera che succeda, a suo favore.

Valentino Rossi. Fonte: Sky Sport

Nove piloti in 23 punti

Una classifica così corta non si era mai vista. Cinque vincitori diversi in sei gare testimoniano che l’extraterrestre è solo uno, ed è a casa per recuperare dall’infortunio all’omero. Se poi ci aggiungiamo anche incognite legate agli nuovi pneumatici, ne esce fuori un Mondiale incerto, e per questo entusiasmante.
Una domanda nasce però spontanea: chissà dove sarebbe Morbidelli senza la rottura del motore di Jerez e l’incidente in Austria.
Queste le prime dieci posizioni della classifica iridata:

Pos.     Motociclista   Punti

1          A. Dovizioso   76

2         F. Quartararo  70

3         J. Miller           64

4          J. Mir              60

5         M. Vinales       58

6         V. Rossi           58

7          F. Morbidelli   57

8          B. Binder         53

9          T. Nakagami   53

10        M. Oliveira      48

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